19/11/2024
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Crisi climatica tra siccità e alluvioni
Nel corso degli ultimi anni, i disastri climatici che si imbattono sul territorio nazionale stanno diventando sempre più frequenti e sempre più violenti a tal punto da mettere in serio pericolo il futuro del nostro pianeta. Il notevole calo del livello idrometrico del fiume Po, il ritiro costante dei ghiacciai del Monte Bianco e della Marmolada, la scarsità di pioggia caratterizzante gli inverni degli ultimi anni, sono solo alcuni dei risultati più incisivi della crisi idrica: insufficiente gestione e scarsa disponibilità dell’acqua potabile.
Siamo oramai entrati in una fase di anormalità climatica permanente che ha già modificato il ciclo dell'acqua, aumentando frequenza e intensità di eventi meteoclimatici estremi. L'Italia, al centro dell’hot-spot climatico del bacino Mediterraneo, è il paese più a rischio di altri, con aumento di temperatura di quasi 3 °C rispetto al periodo preindustriale, a fronte di una media mondiale di +1,1 °C.
Andrea Barbabella, Responsabile scientifico di Italy for Climate
Il termine “anormalità climatica” descrive l’alternarsi di periodi di siccità e periodi di forti precipitazioni eccezionali che stanno caratterizzando il territorio nazionale e che stanno alimentando la crisi idrica. Secondo i dati ISAC-CNR, il 2022 è stato l’anno più siccitoso dal 1800 con un deficit pari al 30%. Nello stesso anno, il numero di piogge e di grandinate intense ha raggiunto il valore record di 2.000 episodi. Inoltre, 6,9 milioni di persone, 1,1 milione di imprese, 4,9 milioni di edifici, sono minacciati da pericolosità idraulica medio-alta e, infine, un italiano su cinque risiede in aree potenzialmente allagabili.
Il centro studi Italy for Climate ha promosso, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Commissione Europea e di Rai per la Sostenibilità, la IV Conferenza Nazionale sul clima. Tenutasi il 5 luglio presso l’Auditorium Ara Pacis di Roma, la conferenza ha coinvolto esperti, rappresentanti delle imprese e delle istituzioni che, alla luce di alcuni dati emersi dal Dossier “Troppa o troppo poca? L’acqua in Italia, in un clima che cambia”, hanno analizzato l’impatto di alcuni eventi climatici e stilato un piano di mitigazione delle conseguenze di essi.
Secondo il Dossier, il nostro paese occupa ancora la terza posizione in Europa, dopo Francia e Svezia, per disponibilità della risorsa idrica. Tuttavia, secondo una recente ricostruzione dell’ISPRA, si tratta di un valore che, solo negli ultimi decenni, si è ridotto del 20%. Se il riscaldamento globale continuasse ad aumentare, la disponibilità idrica in Italia potrebbe ridursi ancora del 40% fino al 90% in alcune aree del Meridione. Prelevando più del 30% della disponibilità idrica annua, stiamo anche mettendo in serio pericolo gli ecosistemi. Gli impianti di depurazione non sempre efficienti provocano, inoltre, il rilascio di sostanze inquinanti usate in agricoltura (fertilizzanti, antiparassitari), nelle industrie (arsenico, metalli pesanti, diossina) e nei centri urbani che vanno, ulteriormente, a danneggiare le risorse idriche.
Ad oggi siamo intervenuti con il decreto siccità. Abbiamo composto una nuova governance e reso più semplice e tempestiva la regolazione degli invasi e la realizzazione di nuove infrastrutture. L’Italia si sta per dotare di due strumenti programmatici fondamentali. Importante è il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) che imprimerà una marcia sostenuta allo sviluppo delle rinnovabili, passando quindi dal vettore fossile all’Italia carbonizzata. E poi il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che aiuterà a programmare le azioni e gli interventi.
Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica
Una delle azioni di mitigazione proposte da Italy for Climate, riguarda il livello di conoscenza delle risorse idriche in Italia. Attraverso le nostre soluzioni innovative, noi di Terranova guidiamo il gestore nella trasformazione digitale dei processi core. Questo gli consente di mantenere dei touch point con il cliente finale, concentrati in un unico portale, attraverso i quali ha la possibilità di diffondere, in maniera rapida, informazioni utili riguardo alla risorsa idrica, report sui consumi giornalieri in maniera tale da permettere all’utente di monitorare il proprio comportamento, ma anche consigli da adottare per un uso più sostenibile e consapevole della risorsa.
Un’altra azione proposta alla Conferenza nazionale sul Clima riguarda le infrastrutture e le reti del Servizio idrico integrato. Secondo il Dossier presentato alla Conferenza, l’Italia vanta il triste record europeo di acqua prelevata ad uso civile. Si ipotizza che tali numeri possano essere dati dalle perdite della rete idrica nazionale, oggi pari al 42%, ma anche dagli sprechi: un italiano consuma il doppio dell’acqua consumata da un cittadino medio europeo.
Le perdite potrebbero avvenire in punti non visibili dell’impianto e proprio per questo sono caratterizzate dalla difficoltà di rilevarle, ma attraverso i nostri software, il gestore del servizio idrico ha la possibilità di rendere intelligenti i contatori. Questi permettono una maggior frequenza, talvolta giornaliera, di letture, consentendo l’identificazione tempestiva della perdita.
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